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Comunità Pastorale di Cairate
Condividiamo il documento scritto da S. E. mons. Mario Delpini, Arcivescovo di Milano, insieme con il Consiglio Pastorale Diocesano, che ogni parrocchia della Diocesi è invitata a divulgare. È un vero e proprio “manifesto” per la pace: un appello condiviso che vuole coinvolgere attivamente tutte le comunità ambrosiane in un cammino di conversione, responsabilità e testimonianza.
1. «La pace sia con voi»
Noi accogliamo la parola del Risorto, accogliamo il saluto di Papa Leone XIV. Noi siamo commossi, grati, disponibili alla grazia della pace. Noi professiamo la nostra fede e siamo disposti alla speranza, pellegrini di speranza, secondo l’invito di Papa Francesco.
2. «La pace sia con voi»
Noi sentiamo lo strazio intollerabile del rifiuto della pace, della negazione della pace, dell’umiliazione della pace. Noi ripetiamo a tutti e sempre: mai più la guerra! Noi siamo sconcertati dall’odio, dal desiderio di vendetta, dalla violenza, dalla pratica della tortura, dall’infierire su coloro che non possono difendersi.
3. «La pace sia con voi»
Noi decidiamo di essere operatori di pace perché abbiamo ricevuto la grazia di essere figli di Dio.
Vogliamo operare per la pace, pregare per la pace, tenere vive l’attenzione, le domande, le inquietudini nei conflitti che seminano morte e distruzione.
4. «La pace sia con voi»
Noi ci impegniamo a pensare la pace, la pace giusta, la giustizia che è la condizione per la pace; noi ci impegniamo a pensare, a pregare, a operare per la riconciliazione e il perdono che rendono possibile la pace. Noi ci impegniamo a stare dalla parte dei deboli, a operare per liberare gli oppressi dagli oppressori con l’impegno disarmato e disarmante, che percorre le vie della pace.
5. «La pace sia con voi»
Noi vogliamo percorrere i giorni per essere eco delle parole di pace di Gesù risorto. Ci impegniamo ad abitare il quotidiano, le nostre famiglie, le nostre comunità come luoghi dove le ferite possono essere sanate dalla pratica del perdono e dalla grazia della riconciliazione. Vogliamo abitare i social per trasmettere messaggi di pace. Vogliamo coinvolgere le nostre comunità per tenere vivo l’annuncio della pace. Vogliamo vivere il nostro lavoro e le nostre responsabilità ecclesiali e civili come contesti propizi per seminare la pace.
6. «La pace sia con voi»
Noi incoraggiamo le scuole, le università, le istituzioni educative a costruire una cultura di pace, a educare a pensare la pace, a studiare le condizioni della pace in ogni terra e per ogni popolo.
7. «La pace sia con voi»
Noi ci proponiamo di praticare la compassione, la prossimità, ogni forma possibile di sollecitudine verso coloro che sono feriti dalla guerra nel corpo e nell’anima.
8. «La pace sia con voi»
Noi incoraggiamo l’opera tenace della diplomazia, noi sosteniamo le forze politiche che operano per la pace, noi ricordiamo alle istituzioni finanziarie e alle imprese le responsabilità per l’opera della pace. Noi condividiamo la pratica della solidarietà, il desiderio della conoscenza, l’inclinazione alla benevolenza, la predisposizione alla stima delle persone e delle nazioni di ogni paese e di ogni cultura e tradizione.
9. «La pace sia con voi»
Noi chiediamo al Signore Risorto la grazia di essere uomini e donne di pace: la pace sia con noi, sia in noi, come dono, come decisione di conversione e di resistenza di fronte alle tentazioni della indifferenza, della aggressività, del risentimento, dell’istinto di reagire al male con il male, del sentimento di vendetta. La pace sia in noi perché possiamo essere operatori di pace, intercedere per la pace giusta e duratura.
10. «La pace sia con voi»
Noi ci proponiamo di segnare nel calendario di ogni anno i giorni per pregare, per celebrare, per manifestare nella ricerca della pace.
Varese, 16 maggio 2025
Il nostro Arcivescovo chiede a don Paolo Croci, a partire da settembre, di diventare parroco, oltre che della comunità di Solbiate Arno, anche delle parrocchie di Carnago, Castelseprio, Gornate Olona e Rovate. Condividerà collegialmente la responsabilità sulle cinque comunità con don Giorgio Maspero, don Andrea Budelli, don Giuliano Alberti, con il diacono Diego Vesco e con un sacerdote di nuova destinazione che risiederà da settembre a Gornate Olona.
In dialogo con don Giuseppe Pediglieri l’Arcivescovo ha identificato per lui una nuova destinazione che sarà presto resa pubblica.
Come è già noto, don Cristiano Carpanese da settembre sarà responsabile di un’altra Comunità pastorale e sarà sostituito con un nuovo responsabile della Comunità pastorale di Cairate.
L’Arcivescovo saluta e ringrazia i presbiteri, il diacono, le religiose e tutti i laici, in particolare in componenti dei Consigli parrocchiali, per la corresponsabilità e la collaborazione che certamente vivranno per accompagnare questi nuovi momenti di Chiesa.
don Franco Gallivanone, Vicario episcopale della Zona di Varese
19 lunedì
21:00 presso Ausilio Francesco - via Gramsci 25, Cairate: S. Rosario.
21:00 presso fam. Pastrello Giovanni - via Palermo 7, Bolladello: S. Rosario.
20 martedì
21:00 in chiesa a Bolladello: 18° incontro del percorso di preghiera, meditazione e condivisione in ascolto del Vangelo secondo Marco.
21:00 presso Canato Romolo - via Gramsci 19, Cairate: S. Rosario.
21:00 presso fam. Mazzucchelli Giuseppina - via De Amicis 45, Bolladello: S. Rosario.
22 giovedì
21:00 presso Posti Giuseppe - via Veneto 14, Cairate: S. Rosario.
21:00 presso fam. Giacomello Fulvia - via Bozza al ponte 4, Bolladello: S. Rosario.
23 venerdì
16:45 in chiesa a Bolladello: prove della prima Comunione e Confessioni per ragazzi.
20:15 presso scuola materna G. Crosti - via Dante 38, Cairate: S. Rosario.
20:45 in CineTeatro: Cineforum con il commento del prof. Marco Parravicini: THE OLD OAK di Ken Loach.
21:00 presso Tosato Eleonora- via Palermo 33, Bolladello: S. Rosario.
24 sabato
11:30 in chiesa a Bolladello: Battesimo di Perin Ludovica.
14:30 in chiesa a Cairate: prove della prima Comunione e Confessioni per ragazzi e genitori.
16:30 in chiesa a Cairate: Confessioni.
17:00 in chiesa a Peveranza: Confessioni.
21:00 presso fam. Mancon - via Stresa 7, Peveranza: S. Rosario.
25 domenica - VI di PASQUA
10:30 in chiesa a Cairate: S. Messa di prima Comunione.
11:00 in chiesa a Bolladello: S. Messa di prima Comunione.
21:00 presso il piazzale dell'asilo nido Fiordasilo - via J. B. da Vignola 21 - Bolladello: S. Rosario.
26 lunedì
21:00 presso Galfrascoli Lorenzo - via Sorrento 5, Cairate: S. Rosario.
21:00 presso fam. Riolfo Giorgio - via Castelfidardo 26, Peveranza: S. Rosario.
27 martedì
20:15 presso scuola materna Sacro Cuore - via G. Matteotti 43 Peveranza: S. Rosario.
20:15 presso Zoni Ester - via C. Battisti 5, Cairate: S. Rosario.
21:00 presso la parrocchia di Peveranza: Consiglio Pastorale di comunità pastorale.
28 mercoledì
21:00 presso chiesetta di S. Martino, Cairate: S. Rosario.
29 giovedì
20:30 presso scuola materna L. Carnelli - via G. Rossa 14/A Bolladello: S. Rosario.
21:00 presso fam. Rigoli - via Luini (sul prato), Cairate: S. Rosario.
30 venerdì
21:00 in chiesa a Cairate: S. Rosario per la Comunità Pastorale, a conclusione del mese di maggio 2025.
31 sabato
15:30 in chiesa a Bolladello: Confessioni.
16:00 in chiesa a Bolladello: Battesimo di Pelli Beatrice.
16:30 in chiesa a Cairate: Confessioni.
17:00 in chiesa a Peveranza: Confessioni.
Nel ricordare che è sempre possibile sostenere la Caritas della Comunità Pastorale, i volontari ringraziano l'intera comunità per la disponibilità, la generosità e il sostegno!
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DAL MESE DI NOVEMBRE 2023, LA PRIMA DOMENICA DI OGNI MESE, IN OGNI PARROCCHIA DELLA NOSTRA COMUNITÀ PASTORALE, SARANNO RICORDATI I DEFUNTI DEL MESE PRECEDENTE.
Pregheremo per i defunti ricordando i loro nomi nella preghiera dei fedeli a queste Ss. Messe: alle 10.00 a Peveranza, alle 10.30 a Cairate, alle 11.00 a Bolladello (la 1ª domenica di ogni mese).
Vaticano, 8 maggio 2025
Annuntio vobis gaudium magnum; habemus Papam: Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum, Dominum Robertum Franciscum, Sanctæ Romanæ Ecclesiæ Cardinalem Prevost, qui sibi nomen imposuit Leone XIV.
«La pace sia con tutti voi!
Fratelli e sorelle carissimi, questo è il primo saluto del Cristo Risorto, il buon pastore che ha dato la vita per il gregge di Dio. Anch’io vorrei che questo saluto di pace entrasse nel vostro cuore, raggiungesse le vostre famiglie, a tutte le persone, ovunque siano, a tutti i popoli, a tutta la terra. La pace sia con voi!
Questa è la pace del Cristo Risorto, una pace disarmata e una pace disarmante, umile e perseverante. Proviene da Dio, Dio che ci ama tutti incondizionatamente. Ancora conserviamo nei nostri orecchi quella voce debole ma sempre coraggiosa di Papa Francesco che benediva Roma!
Il Papa che benediva Roma dava la sua benedizione al mondo, al mondo intero, quella mattina del giorno di Pasqua. Consentitemi di dar seguito a quella stessa benedizione: Dio ci vuole bene, Dio vi ama tutti, e il male non prevarrà! Siamo tutti nelle mani di Dio. Pertanto, senza paura, uniti mano nella mano con Dio e tra di noi andiamo avanti. Siamo discepoli di Cristo. Cristo ci precede. Il mondo ha bisogno della sua luce. L’umanità necessita di Lui come il ponte per essere raggiunta da Dio e dal suo amore. Aiutateci anche voi, poi gli uni gli altri a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro, unendoci tutti per essere un solo popolo sempre in pace. Grazie a Papa Francesco!
Voglio ringraziare anche tutti i confratelli cardinali che hanno scelto me per essere Successore di Pietro e camminare insieme a voi, come Chiesa unita cercando sempre la pace, la giustizia, cercando sempre di lavorare come uomini e donne fedeli a Gesù Cristo, senza paura, per proclamare il Vangelo, per essere missionari.
Sono un figlio di Sant’Agostino, agostiniano, che ha detto: “con voi sono cristiano e per voi vescovo”. In questo senso possiamo tutti camminare insieme verso quella patria che Dio ci ha preparato.
Alla Chiesa di Roma un saluto speciale! Dobbiamo cercare insieme come essere una Chiesa missionaria, una Chiesa che costruisce i ponti, il dialogo, sempre aperta a ricevere come questa piazza con le braccia aperte. Tutti, tutti coloro che hanno bisogno della nostra carità, la nostra presenza, il dialogo e l’amore.
Y si me permiten también, una palabra, un saludo a todos aquellos y en modo particular a mi querida diócesis de Chiclayo, en el Perú, donde un pueblo fiel ha acompañado a su obispo, ha compartido su fe y ha dado tanto, tanto para seguir siendo Iglesia fiel de Jesucristo.
[traduzione: E se mi permettete una parola, un saluto a tutti e in modo particolare alla mia cara diocesi di Chiclayo, in Perù, dove un popolo fedele ha accompagnato il suo vescovo, ha condiviso la sua fede e ha dato tanto, tanto per continuare ad essere Chiesa fedele di Gesù Cristo.]
A tutti voi, fratelli e sorelle di Roma, di Italia, di tutto il mondo vogliamo essere una Chiesa sinodale, una Chiesa che cammina, una Chiesa che cerca sempre la pace, che cerca sempre la carità, che cerca sempre di essere vicino specialmente a coloro che soffrono.
Oggi è il giorno della Supplica alla Madonna di Pompei. Nostra Madre Maria vuole sempre camminare con noi, stare vicino, aiutarci con la sua intercessione e il suo amore.
Allora vorrei pregare insieme a voi. Preghiamo insieme per questa nuova missione, per tutta la Chiesa, per la pace nel mondo e chiediamo questa grazia speciale a Maria, nostra Madre.
Ave Maria…»
Prima Benedizione “Urbi et Orbi” del Santo Padre Leone XIV, 8 maggio 2025
Primo Papa agostiniano, è il secondo Pontefice americano dopo Francesco; ma a differenza di Bergoglio, il sessantanovenne statunitense Robert Francis Prevost è nato nel nord del continente. È stato poi pastore nel sud dello stesso, prima di essere chiamato dal Predecessore a Roma come prefetto del Dicastero per i vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina. Del resto ha trascorso quasi trent’anni come missionario in Perú, otto e mezzo dei quali da vescovo. Il nuovo Pontefice ha scelto il nome di Leone XIV, oltre un secolo dopo Papa Pecci, ricordato per l’enciclica Rerum novarum, pietra miliare della dottrina sociale della Chiesa.
Nasce il 14 settembre 1955 a Chicago, nell’Illinois, da Louis Marius Prevost, di origini francesi e italiane, e Mildred Martínez, di origini spagnole. Ha due fratelli, Louis Martín e John Joseph. Trascorre l’infanzia e l’adolescenza negli Stati Uniti, studiando prima nel Seminario minore dei Padri agostiniani e poi, alla Villanova University, in Pennsylvania, dove, nel 1977, consegue la laurea in Matematica e studia Filosofia. Il 1° settembre dello stesso anno a Saint Louis entra nel noviziato dell’ordine di Sant’Agostino (Osa), nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio di Chicago, ed emette la prima professione il 2 settembre 1978. Il 29 agosto 1981 pronuncia i voti solenni. Riceve la formazione presso la Catholic Theological Union di Chicago, diplomandosi in Teologia. E all’età di 27 anni viene inviato dai suoi superiori a Roma, per studiare Diritto canonico alla Pontificia Università San Tommaso d’Aquino - Angelicum. Nell’Urbe viene ordinato sacerdote il 19 giugno 1982 nel Collegio agostiniano di Santa Monica, da monsignor Jean Jadot, pro-presidente del Pontificio Consiglio per i Non Cristiani, oggi Dicastero per il Dialogo Interreligioso.
Prevost consegue la licenza nel 1984 e l’anno dopo, mentre prepara la tesi di dottorato viene mandato nella missione agostiniana di Chulucanas, a Piura, in Perú (1985-1986). È il 1987 quando discute la tesi dottorale su «Il ruolo del priore locale dell’Ordine di sant’Agostino» ed è nominato direttore delle vocazioni e delle missioni della Provincia agostiniana Madre del Buon Consiglio di Olympia Fields, in Illinois. L’anno successivo raggiunge la missione di Trujillo, sempre in Perú, come direttore del progetto di formazione comune degli aspiranti agostiniani dei vicariati di Chulucanas, Iquitos e Apurímac. Nell’arco di undici anni ricopre gli incarichi di priore della comunità (1988-1992), direttore della formazione (1988-1998) e insegnante dei professi (1992-1998) agostiniani e nell’arcidiocesi di Trujillo di vicario giudiziale (1989-1998) e professore di Diritto canonico, Patristica e Morale nel Seminario maggiore San Carlos e San Marcelo. Al contempo gli viene anche affidata la cura pastorale di Nostra Signora Madre della Chiesa, eretta successivamente parrocchia con il titolo di Santa Rita (1988-1999), nella periferia povera della città, ed è amministratore parrocchiale di Nostra Signora di Monserrat da 1992 al 1999.
Nel 1999 è eletto priore provinciale della Provincia agostiniana Madre del Buon Consiglio (Chicago), e due anni e mezzo dopo, al Capitolo generale ordinario dell’Ordine di sant’Agostino, i suoi confratelli lo scelgono come Priore generale, confermandolo nel 2007 per un secondo mandato. Proprio in quell’anno accoglie Benedetto XVI in visita a Pavia alla Tomba di sant’Agostino. Il 28 agosto 2013 accoglie invece Papa Francesco nella basilica romana di Sant’Agostino in Campo Marzio a conclusione del proprio mandato di superiore dell’ordine.
Nell’ottobre 2013 Prevost torna nella sua Provincia agostiniana, a Chicago, ed è direttore della Formazione nel convento di Sant’Agostino, primo consigliere e vicario provinciale; incarichi che ricopre fino a quando Papa Francesco lo nomina, il 3 novembre 2014, vescovo titolare di Sufar e amministratore apostolico della diocesi peruviana di Chiclayo. Il 7 novembre fa l’ingresso in diocesi, alla presenza del nunzio apostolico James Patrick Green, che lo ordina vescovo poco più di un mese dopo, il 12 dicembre, festa di Nostra Signora di Guadalupe, nella cattedrale di Santa Maria. Il suo motto episcopale è In Illo uno unum, parole che sant’Agostino ha pronunciato in un sermone, l’Esposizione sul Salmo 127, per spiegare che «sebbene noi cristiani siamo molti, nell’unico Cristo siamo uno».
Il 26 settembre 2015 dal Pontefice argentino è trasferito alla sede residenziale di Chiclayo e nel marzo 2018 viene eletto secondo vicepresidente del Conferenza episcopale del Perú, all’interno della quale è anche membro del Consiglio economico e presidente della Commissione per la cultura e l’educazione.
Nel 2019 da Francesco è annoverato tra i membri della Congregazione per il Clero e l’anno successivo tra quelli della Congregazione per i Vescovi.
Nello stesso 2020, il 15 aprile, arriva la nomina pontificia anche di amministratore apostolico della diocesi peruviana di Callao.
Il 30 gennaio 2023 il Papa lo chiama a Roma come prefetto del Dicastero per i Vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina, promuovendolo arcivescovo. E nel Concistoro del 30 settembre dello stesso anno lo crea e pubblica cardinale, assegnandogli la diaconia di Santa Monica. Nella circostanza Prevost rivolge il saluto a Francesco come primo dei nuovi porporati. Prende possesso della diaconia il 28 gennaio 2024 e come capo dicastero partecipa agli ultimi viaggi apostolici di Papa Francesco e alla prima e alla seconda sessione della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sulla sinodalità, svoltesi a Roma rispettivamente dal 4 al 29 ottobre 2023 e dal 2 al 27 ottobre 2024. Un’esperienza nelle assise sinodali già maturata in passato come Priore degli agostiniani e rappresentante dell’Unione dei superiori generali (Usg). Nel frattempo, il 4 ottobre 2023 da Francesco è annoverato tra i membri dei Dicasteri per l’Evangelizzazione, Sezione per la prima evangelizzazione e le nuove Chiese particolari; per la Dottrina della Fede; per le Chiese Orientali; per il Clero; per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica; per la Cultura e l’Educazione; per i Testi Legislativi; della Pontificia Commissione per lo Stato della Città del Vaticano.
Il 6 febbraio di quest’anno, infine, dal Pontefice argentino è promosso all’ordine dei cardinali vescovi, ottenendo il Titolo della Chiesa suburbicaria di Albano.
dall'edizione straordinaria de L’OSSERVATORE ROMANO, giovedì 8 maggio 2025, ore 19:58.
Papa Francesco ha stabilito l’avvio di un itinerario che porterà ad un’assise fra tre anni, consolidando quanto compiuto fino ad allora. Non un nuovo Sinodo, bensì un’Assemblea ecclesiale: sarà quella che si terrà in Vaticano ad ottobre 2028 e che sarà preceduta da un percorso di accompagnamento.
Lo rende noto il cardinale Mario Grech, segretario generale della Segreteria generale del Sinodo, in una lettera inviata a tutti i vescovi e gli eparchi, nonché ai patriarchi ed arcivescovi maggiori delle Chiese orientali cattoliche.
L’accompagnamento cui si fa riferimento è stato approvato dal Papa lo scorso 11 marzo ed è relativo alla fase attuativa del Sinodo conclusosi, dopo un percorso di tre anni, nel 2024 e incentrato sul tema “Per una Chiesa sinodale. Comunione, partecipazione, missione”.
Come precisato subito dopo dal Pontefice, infatti, il Documento finale di quella XVI Assemblea generale “fa parte del magistero ordinario del successore di Pietro” e come tale richiede di essere accolto. Il che implica, spiega il cardinale, per “le Chiese locali e i raggruppamenti di Chiese”, l’impegno a “dare attuazione” alle indicazioni del Documento stesso, attraverso processi di “discernimento e decisione”.
La fase attuativa – precisa il cardinale Grech – non va intesa come “una semplice applicazione di direttive provenienti dall’alto”, bensì come “un processo di recezione” del Documento finale in modo “adeguato alle culture locali e ai bisogni delle comunità”, mantenendo sempre l’obiettivo di “rendere concreto” lo scambio e il dialogo “tra le Chiese e nella Chiesa tutta”.
Di “fondamentale importanza” per tale processo attuativo – continua – è il rinnovato coinvolgimento di tutte le persone che hanno dato il loro contributo durante il Sinodo, così da far fruttificare “l’ascolto di tutte le Chiese” e il discernimento dei loro pastori. Strumenti basilari saranno dunque le “équipe sinodali formate da presbiteri, diaconi, consacrati e consacrate, laici e laiche, accompagnate dal loro vescovo”. Pertanto, tali équipe – raccomanda il segretario generale – andranno “valorizzate” e, se occorre, “rinnovate, riattivate e opportunamente integrate”.
L’intero processo – sottolinea il segretario generale – costituisce “la cornice” al cui interno vanno situati anche “i risultati dei lavori dei Gruppi di studio e i contributi della Commissione canonistica”. Da ricordare che i Gruppi di studio, in numero di dieci, sono stati istituiti da Papa Francesco a marzo 2024, con il compito di esaminare questioni emerse nel corso della prima sessione della XVI Assemblea sinodale, svoltasi nel 2023. La Commissione canonistica invece – come indicato nell’Instrumentum laboris della seconda sessione dell’Assise, operativa dal 2023 – è stata costituita “d’intesa con il Dicastero per i Testi legislativi, al servizio del Sinodo”.
Infine il cardinale Grech indica poi le tappe in cui viene suddiviso il percorso di accompagnamento della fase attuativa del Sinodo: per cominciare, in questo mese di marzo, l’annuncio del percorso stesso; seguirà a maggio la pubblicazione di un apposito Documento che ne indicherà lo svolgimento specifico.
Successivamente, tra il primo e il secondo semestre del 2027, si svolgeranno Assemblee di valutazione nelle diocesi, eparchie, Conferenze Episcopali nazionali e internazionali, strutture gerarchiche orientali e altri raggruppamenti di Chiese.
Il primo e il secondo semestre del 2028 saranno invece pensati per le Assemblee continentali di valutazione e per la pubblicazione dell’Instrumentum laboris dell’assise ecclesiale dell’ottobre 2028.
FEBBRAIO 2025
Lo Strumento di Lavoro, frutto del confronto assembleare, viene inviato a tutte le Chiese locali con l’invito a far pervenire le proprie osservazioni alla Segreteria del Cammino sinodale entro il 28 febbraio. Sentite le Commissioni, la Presidenza del Cammino sinodale provvede a integrare il materiale pervenuto con le proposte elaborate. Il testo viene consegnato alla Presidenza della CEI.
➔ il contributo della Diocesi di Milano
MARZO 2025
Lo Strumento di lavoro, integrato, viene sottoposto alla sessione primaverile del Consiglio Episcopale Permanente (10-12 marzo).
31 MARZO – 4 APRILE 2025 (SECONDA ASSEMBLEA SINODALE)
Lo Strumento di Lavoro, approvato dal Consiglio Episcopale Permanente, viene sottoposto alla Seconda Assemblea Sinodale. Questa elabora le Propositiones, ovvero le proposte e le indicazioni concrete, sia come esortazioni e orientamenti sia come determinazioni e delibere, da consegnare al Consiglio Episcopale Permanente e all’80ª Assemblea Generale della CEI (26-29 maggio).
MAGGIO 2025
Il Consiglio Episcopale Permanente e l’80ª Assemblea Generale della CEI danno forma definitiva alle Propositiones: queste costituiranno il nucleo del Liber Synodalis, da riconsegnare poi alle Chiese locali.
Nella foto: la benedizione conclusiva della visita pastorale di sabato 22 e domenica 23 giugno 2024. Il testo che segue è tratto dall'omelia pronunciata dall'Arcivescovo.
La visita pastorale è l’occasione per dirvi: voi mi siete cari. Voi mi state a cuore.
La visita pastorale è l’occasione per mettere in evidenza la dimensione diocesana della Chiesa. La Chiesa non è la singola parrocchia, ma la comunità diocesana presente nel territorio, unita nella comunione con il Vescovo, impegnata a condividere le risorse e la passione per il Vangelo in questo territorio.
Siate lieti, siate fieri e sentite la responsabilità di accogliere, valorizzare le indicazioni diocesane e di partecipare alle proposte diocesane.
La visita pastorale è l’occasione per ascoltare insieme quello che il Signore vuole dire a questa comunità per il presente e per il futuro.
Il mondo sembra smarrito. Non sa dove va. Non sa che cosa sia possibile. Non sa che cosa sia bene e che cosa sia male.
Si ha l’impressione che molti adulti, genitori, educatori, insegnanti non sappiano che cosa dire agli adolescenti e ai giovani di oggi a proposito della vita, della morte, dell’amore, di Dio.
Si ha l’impressione che molti adolescenti e giovani non sappiano che cosa chiedere ai loro genitori, educatori, insegnanti, preti e che non cerchino risposte, ma solo cose da fare che li facciano star bene.
Anche se sembra che gli uomini preferiscano le tenebre alla luce, Gesù si propone come colui che può illuminare le tenebre e anzi offrire l’invito, la vocazione a diventare figli della luce.
C’è dunque una parola che chiama, c’è una promessa che invita, l’offerta di una salvezza: “Io so che il comandamento del Padre è vita eterna”.
Noi siamo chiamati e siamo figli della luce, incaricati di continuare a offrire alla gente del nostro tempo la grazia di uscire dalle tenebre.
Ecco perché siamo nel mondo, per essere figli della luce!
Quale è la luce che dobbiamo offrire a coloro ai quali siamo mandati?
Siamo amati prima di meritarlo. L’amore di Dio per noi non è il premio per il bene che noi facciamo: Dio ci ama perché siamo suoi figli, creati a immagine del Figlio Gesù. Non sottovalutarti: sei figlio di Dio; non ripiegarti su di te lamentandoti di non essere interessante o importante per nessuno: sei prezioso per Dio. Contempla! Ringrazia!
La via della vita è segnata davanti a noi. Non perderti nei grovigli della confusione inestricabile: c’è la via della vita, c’è Gesù che ti chiama a seguirlo. Decidi! Accogli e pratica il suo comandamento!
Abbiamo la responsabilità di condividere con gli altri la luce che è stata accesa in noi. Abbiamo qualche cosa da dire, abbiamo un messaggio da consegnare. Va’! Parla della tua fede!
Mario Delpini, Arcivescovo.
27 maggio 1978 - don Tarcisio Frontini (originario di Cairate)
07 giugno 2014 - don Federico Cinocca (ex Comunità Pastorale)
07 giugno 2003 - padre Paolo Ballan (missionario del PIME originario di Bolladello)
07 giugno 1997 - padre Renato Mazzon (missionario Comboniano originario di Bolladello)
07 giugno 1997 - don Cristiano Carpanese, parroco.
07 giugno 1986 - don Marco Cozzi, vicario di Comunità Pastorale.
08 giugno 2002 - don Paolo Croci (Decano di Carnago)
09 giugno 1984 - don Giuliano Alberti (Decanato di Carnago)
10 giugno 1978 - don Basilio Mascetti (ex Comunità Pastorale)
10 giugno 1978 - don Daniele Lodi (ex Unità Pastorale)
11 giugno 1983 - don Giuseppe Pediglieri (Decanato di Carnago)
11 giugno 1977 - don Giorgio Maspero (Decanato di Carnago)
12 giugno 2021 - don Andrea Budelli (Decanato di Carnago)
12 giugno 1999 - don Lorenzo Simonelli (originario di Cairate)
12 giugno 1999 - don Giuseppe Bai (ex Comunità Pastorale)
12 giugno 1982 - don Paolo Castiglioni (Decanato di Carnago)
12 giugno 1982 - don Franco Saporiti (Decanato di Carnago)
12 giugno 1976 - don Luigi Mistò
13 giugno 1998 - don Riccardo Castelli (originario di Cairate)
13 giugno 1992 - don Virginio Vergani (ex Comunità Pastorale)
14 giugno 1980 - don Maurizio Villa (ex Unità Pastorale)
16 giugno 1979 - don Maurizio Cuccolo (originario di Cairate)
23 giugno 1990 - padre Leone Orlando (missionario Scalabriniano originario di Peveranza)
26 giugno 1965 - don Gianfranco Poma
28 giugno 1973 - don Carlo Monti (ex parroco di Peveranza)
28 giugno 1969 - don Adolfo Volonteri (ex Cairate)
28 giugno 1969 - don Vincenzo Sorini (ex Cairate)
28 giugno 1968 - don Giancarlo Leva (originario di Cairate)
28 giugno 1959 - don Mario Proserpio (ex Cairate)
29 giugno 1975 - don Luigi Rigolio (originario di Bolladello)
29 luglio 1963 - don Antonio Innocenti (originario di Bolladello)
14 settembre 1996 - don Lorenzo Frattini (originario di Peveranza)
AD MULTOS ANNOS!
Espandete questa sezione per leggere i numerosi ringraziamenti che ci sono giunti dopo le iniziative di carità che abbiamo accolto in questi ultimi mesi!
Lettere di don Luigi Mistò